Ugo Castagnetti ha condiviso un’analisi dettagliata sulla situazione del Sentiero Valtellina nel Comune di Villa di Tirano. “Dal 31 ottobre, ufficialmente, il Sentiero Valtellina è chiuso, riaprendo il primo marzo. Questo periodo rappresenta un’opportunità per la Cm Valtellina di Tirano di pianificare interventi di ottimizzazione su un tratto molto frequentato, soprattutto da sportivi e residenti. Il segmento di cui parlo inizia dalla passerella vicino all’ex Cartiera di Tirano e prosegue lungo l’argine destro del fiume Adda fino al ponte di Stazzona. Lo definirò ‘struttura’, poiché è destinato principalmente a usi ludico-sportivi e, per la maggior parte, è riservato a ciclisti e pedoni, mentre una parte è condivisa.”
Criticità del tratto promiscuo
Castagnetti sottolinea l’importanza di ampliare la carreggiata nel tratto promiscuo per creare una corsia esclusiva per ciclisti. La necessità di tale intervento è accentuata dalla presenza di attività commerciali, come un bar gelateria, che aumenteranno il traffico veicolare. Inoltre, all’altezza del ponte di Stazzona, la segnaletica verticale è scarsa e poco chiara.
Segnaletica e sicurezza
“Manca un cartello che indichi il limite di velocità di 30 km/h, obbligatorio nei tratti promiscuo. Inoltre, i primi 200-300 metri di asfalto sono in condizioni pessime. L’alto muro dell’argine sul fiume Adda è coperto da vegetazione rigogliosa, costringendo i mezzi più alti a viaggiare al centro della carreggiata, creando un rischio significativo. All’incrocio tra il tratto promiscuo e quello esclusivo, la strada è priva di segnaletica di avviso per il pericolo dell’incrocio con il percorso ciclopedonale. Un tempo, un dissuasore ben visibile separava i due tratti, ma ora è stato spostato, riducendo ulteriormente la visibilità e la sicurezza”.
Castagnetti denuncia anche l’assenza della segnaletica di divieto di transito per veicoli a motore, che dovrebbe essere ben visibile da entrambi i lati. In uscita dalla ciclabile, la segnaletica orizzontale è ordinaria, mentre quella verticale è minima.
Accessi e visibilità
Riguardo gli accessi al tratto esclusivo, Castagnetti cita due punti a monte: la passerella in ferro che attraversa il torrente Poschiavino e il punto a valle del passaggio a livello ferroviario. Anche se la segnaletica è presente, non è sufficiente. La passerella è frequentemente utilizzata da motociclette e motorini, ma manca un chiaro cartello di stop. Inoltre, la vegetazione folta crea un punto cieco che ostacola la visibilità per chi proviene dalla passerella.
Infine, in tutti e tre i punti di accesso al tratto esclusivo, la segnaletica indica “eccetto veicoli autorizzati”, ma questa dicitura risulta ambigua, considerando la presenza di numerose strade interpoderali nell’area. Nonostante la segnaletica insufficiente, mezzi a motore transitano frequentemente in questo tratto esclusivo. Castagnetti auspica un attento controllo e risoluzione delle problematiche da parte degli enti competenti, restando in attesa di un riscontro.